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Quando Oscar si fece annunciare
alla padrona di casa dal cerimoniere, sapeva di aver già tutti gli
occhi puntati su di lei. Per fortuna era una festa in maschera e nessuno
l'avrebbe riconosciuta.
<<La Contessa…ehm….come
vi chiamate Mademoiselle?>>
<<Gabrielle de Jarjayes>>,
rispose senza pensarci troppo.
<<La Contessa Gabrielle
de Jarjayes!>>
Al pronunciare del suo nome,
tutti si voltarono.
Oscar entrò nel salone,
stando ben attenta a non incespicare nella gonna lunga.
<<Oh contessa!! -
cinguettò Madame Elizabeth - mi è stato riferito che voi
siete una cugina del nostro capitano Oscar!, le assomigliate parecchio
sapete!"
Oscar fece un breve cenno
del capo, temendo che, se avesse risposto, il suo naturale timbro
di voce l'avrebbe tradita.
Con lo sguardo però
cercava una persona. La trovò. Vide che questa persona la fissava
a sua volta e, con passo veloce, si dirigeva verso di lei.
Fersen si presentò
e la invitò a danzare.
I presenti lasciarono che
questa inattuale coppia aprisse le danze, senza invadere il salone.
<<E così siete
la cugina di Oscar de Jarjayes…>>
<<Si>>, rispose lei,
cercando di mascherare il suo normale tono di voce.
Fersen sembrava divertito
e rapito allo stesso tempo.
Ballarono molto quella sera
e Oscar si ritrovò a ringraziare la vecchia governante per i suoi
rudimentali e alquanto goffi tentativi che aveva fatto per insegnarle a
danzare come una donna, quando lei era ancora una bambina.
Guardando gli occhi di Fersen,
dietro la maschera, le sembrava che avesse scordato per un secondo la sua
storia con la regina Maria Antonietta e, solo per quella sera, non avesse
occhi che per lei.
Si ritrovarono nel parco
del palazzo.
L'aria fresca della sera
ridonava ad Oscar un poco di fiato.
Improvvisamente lui la bloccò:
<<Non potete nascondervi
dietro quella maschera per tutta la sera, Madamigella Oscar>>
e , senza esitare, le tolse
la maschera. L'unica protezione che aveva contro il mondo.
Lui l'osservava molto intensamente,
con uno strano sorriso sulle labbra.
Le si infiammarono le guance
e le sembrò di essere la più stupida delle donne. Come aveva
potuto pensare passarla liscia per tutta la sera. Qualcosa doveva averla
tradita. Forse il suo tono di voce oppure…Si voltò dall'altra parte,
era come se l'avessero spogliata e che ora si ritrovava nuda, davanti al
nemico.
<<Vi ho riconosciuta
subito, il vostro charme è unico Oscar, non potete passare inosservata,
neppure con una maschera sul volto>>.
<<Allora perché,
Fersen perché mi avete invitato a ballare?>>
<<Perché siete
bella Oscar, siete una delle donne più belle che abbia mai conosciuto…>>,
il suo sguardo ora era una
piuma che le accarezzava il volto.
<<Fersen, io…forse
penserete che sono una stupida…>>
<<No, non lo penso,
né l'ho mai pensato. Mi chiedo solo perché avete atteso così
tanto per…>>
<<Per cosa? - lo interruppe
- per umiliarmi davanti ai vostri occhi??>>
<<E perché
Oscar? Pensate che se una donna rivela i propri sentimenti si umilia? Io
so Oscar, so cosa provate per me, da molto tempo. E se solo ci fossimo
conosciuti prima forse…io non vi ho mai considerata una donna di cui potermi
innamorare, vi ho sempre guardato in un altro modo Oscar, solo ora mi accorgo
di quanto voi siete..Oddio! Io amo la regina, con tutto il mio cuore...ma
voi Oscar...voi mi confondete...>>
<<Basta Fersen! Non
vi permetto di continuare! Sono da biasimare per il mio comportamento,
non avrei mai dovuto venire qui questa sera e non avrei mai dovuto lasciare
che tutto ciò accadesse. Lo so cosa provate per me e so cosa vi
lega a sua Maestà>>
<<Oscar, …voi….voi
siete bellissima…così bella che io….si..forse riuscirei a dimenticare
il mio amore per un attimo, un istante….io…Dio del cielo! Ma che
sto dicendo! Voi mi confondete! I vostri occhi mi confondono, le vostre
labbra, i vostri capelli…Oscar!>>
Così dicendo, dolcemente
le prese il viso tra le mani e la baciò.
Un bacio dolce, delicato
che via via si faceva più profondo e coinvolgente.
Oscar si sentiva leggera
e man mano che il bacio si faceva più profondo, le sensazioni che
provava, cambiavano istante dopo istante.
Ora Fersen lentamente, l'accarezzava
la schiena, il collo, il volto, le sfiorava le labbra con le sue, con le
dita ed era una sensazione bellissima….
Quante volte aveva sognato
questo momento? Tante, tantissime volte…ma qualcosa era diverso, non era
come l'aveva sempre desiderato.
Oscar si accorse che con
la mente stava tornando al sogno che aveva fatto quel pomeriggio. Il volto
di Andrè le si parò davanti…il calore di quelle labbra…sentiva
che non era la stessa sensazione di piacevole sorpresa che aveva provato…eppure
lì con lei c'era Fersen l'uomo di cui era innamorata, l'uomo che
da sempre aveva sognato. E allora,? Cos'era quella sensazione di…sbagliato?
<<Oscar…Oscar…che
mi sta succedendo…è colpa vostra Oscar! E' colpa vostra se io ora…>>.
Fersen era totalmente rapito, la baciava con un ardore profondo.
Oscar percepita il desiderio
fisico che lui aveva di lei, ma non c'era amore.
E lei? Lo desiderava anche
lei? Perché ora si poneva quelle domande, non poteva lasciarsi coinvolgere
da quel momento, senza pensare al dopo? No, impossibile, qualcosa, qualcuno
la chiamava. Andrè! Andrè la chiamava.
<<Andrè…Andrè…>>
Quelle due semplici parole
ebbero il potere di bloccare l'uomo che in quel momento la stava tenendo
fra le braccia.
Si staccò da lei.
<<Che…che avete detto Oscar?..Andrè…>>
<<Andrè..>>
ripetè lei, come rapita. Quelle labbra, non erano le labbra che
aveva sentito sulla sua bocca quel pomeriggio, quel calore, non era il
calore che l'aveva riportata alla realtà
Fersen si ricompose.
<<Ho capito. Andate
Oscar, andate e siate felice, noi non avremmo potuto in nessun modo esserlo…Questo
breve intermezzo resterà racchiuso in noi per sempre ma non avrà
mai un seguito. Resterete però sempre il mio miglior amico, ricordatelo.>>
Oscar capì, capì
che tutto quello che aveva provato per Fersen era solo una illusione, una
voglia d'amare e basta.
<<Fersen io…si, è
meglio così. Anche voi, anche voi resterete uno degli amici più
cari che ho mai avuto. Addio>>
Così dicendo se ne
andò. Senza voltarsi. Lui sarebbe partito l'indomani mattina per
l'America e lei avrebbe ripreso la sua vita di ogni giorno, con Andrè.
Mentre si avviava alla carrozza
che l'aspettava sul selciato del palazzo, ripensava alla sua sensazione
di poco prima: era fra le braccia dell'uomo di cui si credeva innamorata
ma..pensava ad un altro.
<<Andiamo Antoine,
torniamo a casa>>
<<Subito, Madamigella
Oscar, spero che la serata sia stata di vostro gradimento>>
Alzò la testa,
riconoscendo il tono della voce. Andrè.
<<Andrè, mi
sei venuto a prendere? E Antoine?>>
<<L'ho mandato a casa
col mio cavallo. E' compito mio scortarti e me ne rammarico per non averlo
fatto anche prima. Oscar, io non posso abbandonarti, cosa mi combineresti
se ti lasciassi sono per un attimo?>> le disse, mentre le apriva lo sportello.
Oscar sorrise, <<Già,
cosa ti potrei combinare, Andrè?>>
"Forse mi potrei accorgere
che mi sei entrato nel cuore?" pensò
<<Tutto bene Oscar,
ci sono problemi?>> Le chiese lui dopo un po’. Era insolitamente silenziosa.
<<No, stavo solo pensando
a Fersen>>
<<Ah>> Andrè
sospirò, quando è che sarebbe finita!
<<Domani partirà
per l'America lo sai?>>
<<No, non lo sapevo,
fugge dai suoi sentimenti allora. Non mi pare una bella idea, non bisognerebbe
mai sfuggire davanti ai propri sentimenti…>> disse e proseguì sottovoce
"altrimenti io sarei fuggito da te moltissimo tempo fa, Oscar" -
<<Andrai a salutarlo
domani?>>
<<No, Gli ho già
detto addio Andrè. Spero non gli accada nulla di male e che torni…dalla
donna che ama, la regina Maria Antonietta.>>
Questa frase diede ad Andrè
la prova che Oscar si era finalmente liberata di quel sentimento che le
opprimeva il cuore. E ne fu felice.
<<Sai Oscar, per un
momento avevo pensato di partire anche io per l'America>>
<<Cosa??>>
<<Ma poi ho pensato,
che avresti fatto senza di me? Ti saresti cacciata nei guai, e così
ci ho rinunciato>>
Sorrise.
<<Te l'avrei impedito
Andrè>>.
"Tu non dovrai mai lasciarmi,
Ho troppo bisogno di te" ma questo non glielo disse.
Si assopì e finalmente
si rese conto che la felicità che aveva a lungo cercato non era
poi così tanto distante.
Ma doveva ancora maturare
per essere degna di lui. E lui l'avrebbe sicuramente aspettata perché
intanto, non sarebbe partito per l'America….
Fine
Alex